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"S-state scherzando vero?" Ricordo di aver pronunciato quelle parole, solo quelle parole mentre le altre esponevano i loro piani. "No... Non voglio. Scherzate? State scherzando per forza. Non potete!" Ero scossa, incredula e per quanto sapessi cosa stava succedendo, il pensiero era così aborrente che non potevo accettarlo. "6222613921248, non possiamo fare altrimenti. Non l'abbiamo deciso noi- è stata 8142113- "Non importa chi è stato a iniziare! Non lo farò!" "Ti prego, ragiona. Se non agiamo sarà una tragedia inevitabile!" "Se lo fate lo sarà lo stesso! Ve ne rendete conto?!" "6222613921248... è già stato deciso. Le abbiamo già dichiarato le nostre intenzioni." Restai in silenzio. I miei occhi le passavano tutte in rassegna. "Cosa ha deciso Lei?" "Non vuole saperne nulla." "Beh... Neanche io. Se volete farlo, fatelo. Ma lo farete senza di me: non alzerò la spada contro le mie sorelle. Né ora... Né in futuro. Giuro sul mio nome: 6222613921248.""Serenità, serenità distrutta."
Un mondo di maligna passione, crepuscolo dell'umanità.
Anime scisse, genio perso.
Un futuro disilluso, una società disparata, un burattino.
Un'era artificiale, il crimine perfetto.
Un lavaggio del cervello atteso.
Frutto di lacrime versate e maligne.
Un guscio vuoto mi ridicolizza.
Sento una voce dire:
Ti svegli. Cos'è successo? Dove ti trovi? Forse le prime domande che ti fai.
Sei nel buio più totale, senza un vero "Dove" o un vero "Quando", tanto meno un "Perché", sei solo certo che sei. Le tue ultime memorie? Uno scavo, uno studio di qualcosa di sacro, poi il buio, non lo sai... Forse pensi ad Hikaru, forse al tempio in cui ti trovavi, forse al nulla, ma prima che i tuoi pensieri vadano troppo a fondo e l'Horror Vacui faccia il suo corso, il tuo ultimo pensiero si fa manifesto, come fosse un fotogramma fermo sullo schermo di un cinema. Silenzio e oscurità ti avvolgono per tanto, troppo tempo, finché una voce non ti raggiunge. "Mi dispiace." Una voce femminile, cristallina aggraziata si rivolge verso di te nel buio. La colleghi ad una sagoma che riesci a scorgere solo con la coda dell'occhio... che tecnicamente non hai. Non riesci a girarti per guardarla. "Devo avvisarti che, purtroppo sei morto. Lo spazio si è strappato nello scavo in cui ti ritrovavi; quell'intera zona, tempio incluso, è stata immediatamente annichilita, tutti i presenti sono stati lacerati con lo spazio, morendo quasi istantaneamente... sei stato l'unico che sono riuscita a salvare quanto meno a livello d'anima." La senti bloccarsi per un secondo, come se cercasse le parole da dirti. "E... e non posso fare nulla per riportarti lì: il tuo corpo non è più in grado di ospitare la tua anima... Non che ne sia rimasto abbastanza anche se potesse." La voce ti sembra estremamente dispiaciuta di averti dovuto dare quella notizia e sembra del tutto disposta a porvi rimedio, in qualche modo. "Posso tuttavia crearti un nuovo corpo e farti vivere in un nuovo mondo. Se ci stai puoi dirmi se ai qualche preferenza sul corpo in questione: vorresti quello che avevi? Posso fartene uno molto simile, identico in realtà, anche se non sarà mai lo stesso... Oppure vuoi cambiare qualcosa? Posso fare anche quello!" Attende la tua risposta e dopo averla ottenuta si chiude in un silenzio per molto tempo, prima di mostrarti una forma primordiale di quello che sarebbe diventato il tuo corpo. "Questa è solo un'idea astratta, un archetipo... per completarlo ti permetto di modificarlo secondo le tue preferenze nelle abilità. Umh... immagino che è come scegliere una classe in un gioco di ruolo, se ne ai mai giocato uno!" Ti dice, con un tono di lieve rassicurazione, atto a risollevare gli animi. "Prenditi tutto il tempo che ti serve."
Edited by Ty27 - 9/3/2024, 16:33
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Senza forma, senza peso, senza percezione dello spazio attorno a me…
Tutto era estremamente vago all'inizio, come quando ci si sveglia nel cuore della notte e, per un motivo o un altro, ti ritrovi a contemplare il soffitto senza veramente capire cosa tu stia facendo nel buio più totale.
Mi sentivo bene però, quasi in pace con me stesso.
“Hikaru!”
Tentai di guardarmi attorno in cerca di mia moglie ma non vidi nulla in quel buio senza forma.
“Cosa mi è successo?...”
Mi concentrai con tutto me stesso sforzandomi di formare le ultime immagini che la mia mente potesse ricordare: lo scavo al tempio, il mio diario posato sul tavolo del campo base, la foto di Hikaru poco vicino ad esso.
Che strano… non riuscivo a vedere il volto di mia moglie nella foto…
Pian piano una realizzazione prese a formarsi nel mio petto, o per meglio dire il punto informe dove esso avrebbe dovuto essere: ero morto e lo sapevo.
“Beh questo è strano… mi aspettavo qualcosa di diverso visto tutti i miti e le leggende legate all'aldilŔ
Cominciai a muovermi nel Vuoto senza Forma quando, finalmente, una sagoma apparve alla mia destra. Non capii subito cosa fosse ma sapevo che essa era come una Fiamma e che io avrei dovuto udire cosa ella stava dicendo.
"Mi dispiace.”
La voce femminile mi spiegò cos'era successo a grandi linee, la lasciai parlare per un attimo e le chiesi.
“Cosa significa che lo spazio è stato strappato? Quindi non sono stato l'unico a morire… perché mi hai salvato?”
Aspettai che la donna continuasse il suo discorso prima di aggiungere:
“Come…Come sta Hikaru? Posso rivederla almeno un ultima volta?”
Le chiesi in tono speranzoso, quasi implorevole. Mi mancava mia moglie e sentivo che rivederla un ultima volta mi avrebbe fatto bene.
“Un nuovo corpo?! Certo! E sì vorrei mantenere le stesse fattezze che avevo nella mia… vita precedente”
Nonostante sapessi che ero passato a miglior vita mi sentii strano nel pronunciare quelle parole.
“Adoro i giochi di ruolo! Non ho mai avuto molto tempo per giocarli ma questo cambia tutto!”
Il mio tono era raggiante in quel momento: la mia curiosità aveva preso il sopravvento ed, in quel momento, la mia attenzione era sulle tre scelte che la voce femminile mi aveva proposto.
“Ok dunque: tre scelte… una classe molto difensiva, una da supporto ed una da attacco… tre classi distinte con flavours diversi…”
Cominciai a rimuginare a voce bassa, parlando tra me e me, valutando le tre scelte.
“A proposito… come ti chiami? Non mi hai detto il tuo nome”
Chiesi mentre la mia mente continuava, in modo invano, a cercare una risposta alla scelta.
Ero sempre stato indeciso in questi tipi di giochi ma, in cuor mio, sapevo che una classe era perfetta per me. Dopo un po’ di tempo sospirai e dissi.
“Ho deciso! Il Cuor di Carta sembra la classe più ideale per me…”
Dissi in tono allegro, per la prima volta avevo deciso in modo relativamente veloce!. -
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"La tua prima domanda quasi sorprende l'entità. Non una conferma, non una spiegazione di come fossi morto, vuoi sapere altro: uno strappo nello spazio, cosa stava a significare. La risposta arriva, sommaria, ma arriva. "Esattamente ciò che il nome fa pensare. Lo spazio è a tutti gli effetti come un tessuto, quanto meno da un punto di vista esemplificativo. Come saprai esistono più dimensioni rispetto alle tre che gli umani sono in grado di osservare, ciò significa che lo spazio tridimensionale è ugualmente 'piatto' dal punto di vista n-dimensionale, come lo è quello bidimensionale rispetto a quello tridimensionale." La spiegazione è contorta, ma del resto è il rischio che si corre quando si tenta di spiegare concetti non normalmente osservabili o sperimentabili. "Lo spazio si è quindi strappato nel tuo mondo d'origine e sei finito nel nulla tra le dimensioni. Come ho già detto, eri l'unico con ancora qualcosa da salvare." Conclude: il tono è gentile, ma sicuro.
Soddisfatta - forse - la tua curiosità, il pensiero va alla tua consorte, ma questa volta non avresti ricevuto ciò che chiedi. "Non ho alcuna Autorità nel tuo vecchio mondo, il che m'impedisce di vedere e sapere, né delle sorti di tua moglie, né ho modo di fartela rivedere, mi dispiace. L'unica cosa che posso fare è estrapolare il suo volto dai tuoi ricordi per mostrartela, ma farlo forzatamente è doloroso, anche per te che ora non hai un corpo. Se proprio insisti posso farlo, ma la scelta deve essere tua." Ti lascia decidere se proseguire o meno, agendo poi di conseguenza, prima di procedere col discorso.
Chiedi il nome dell'entità con cui stai dialogando, un po' come fosse un pensiero transitorio durante la tua scelta, ti sembra di percepire la sua espressione mutare in una di sorpresa, per poi passare ad un sorriso malinconico. "Il mio Vero Nome non è pronunciabile da nessuna lingua mortale e le orecchie mortali che lo ascoltano perderanno qualunque facoltà uditiva, vocativa per il resto dei loro giorni, né avranno modo di riferirlo per via scritta." Resta in silenzio per qualche secondo, per poi concludere. "Non posso permettere che ti accada qualcosa del genere, no..." Resta nuovamente in silenzio per qualche secondo, molti più di prima. "Che il mio nome, per te sia: Arpo." Quando senti quel nome, senti come se un cuore che non possiedi saltasse un battito. "Non ho alcun desiderio che il mio nome venga sparso, conservalo come tesoro in cuor tuo. È meglio così per tutti." Dice.
Proprio in quel momento una schermata appare dinnanzi a te.
A seguito della notifica, Arpo cambia discorso. "Ok. Mentre la tua coscienza viene infusa in questo corpo, ti spiegherò cosa sta per succederti." In qualche modo, riesci a vedere un'immagine, la visione di un pianeta e in un punto di quel pianeta puoi vedere una serie di sei zolle di terra, separate dalla superficie e galleggianti a un passo dalle stelle. "Queste sono le Isole del Paradiso. Non pensarci troppo sul nome, non hanno nulla a che vedere con l'aldilà. Stai per essere trasferito su una di queste isole, il Fato solo sa quale, purtroppo. Tuttavia posso anticiparti cosa ti succederà una volta lì." L'immagine muta, mostrandoti una densa foresta: rigogliosa, verdeggiante e particolarmente scura; forse per via dell'orario o forse per le chiome che occultano la luce, sembra essere piena notte. "Riprenderai conoscenza in una casetta abbandonata. Puoi prendere tutto ciò che riterrai necessario al suo interno e tra le sue mura sarai al sicuro, almeno per un po' di tempo. Lì incontrerai il tuo famiglio, che per te sarà fonte di protezione e sicurezza. Una volta uscito dalla casetta dirigiti a Est e troverai qualcuno, un umanoide. La scelta è tua se seguire quel qualcuno o meno, sei libero. L'unica cosa che non dovrai fare è attaccare: non avrai possibilità di sopravvivenza, se lo farai." L'oscurità inizia a farsi più chiara e senti improvvisamente le sensazioni del tuo nuovo corpo prendere possesso dei tuoi pensieri, ma prima che tu possa finalmente iniziare la tua seconda vita, la stessa voce con cui hai parlato ti richiama nuovamente l'attenzione. "Un'ultima cosa: non temere per ciò che ti mostrerà il famiglio e sceglio ciò che ritieni giusto. Inoltre, non hai alcuna obbligazione verso di me, sceglierai te il tuo percorso." E detto questo, nella tua mente resta solo ciò che ti sembra essere un sorriso gentile, mentre la Dea della Senzienza ti rivolge l'ultimo augurio. "Buona fortuna."
Come anticipato, non appena il mondo si palesa dinnanzi a te, vedi il soffitto dell'edificio fatiscente. È una casetta in legno, illuminata solo da una fiammella azzurra su di una candela appoggiata ad un tavolino. La stanza in cui ti trovi è apparentemente un soggiorno, ma vedi altre due porte alla tua destra e alla tua sinistra. Dalle finestre non c'è luce. L'arredamento è... spoglio, ci sono oggetti in giro un po' ovunque, ma non sapresti dire cosa è utilizzabile a primo impatto. Quel che attira la tua attenzione, invece, è ciò che vedi in basso rispetto al tuo campo visivo. Una notifica, la stessa di quelle che hai già visto mentre parlavi con la Dea.
Tornando ad osservare l'unica fonte di luce, puoi vedere che sul tavolino dove c'è la candela vi è addormentato un gatto nero, che non appena inizi a muoverti in giro si sveglia, osservandoti e miagolando verso di te, senza però muoversi da dove sta.SPOILER (clicca per visualizzare)OK!
Ci ho messo un casino per preparare tutto!
Il mondo è tuo... puoi fare quello che vuoi.
Se cerchi nella casa tirami 1d20 per ciascuna stanza che visiti: con descrizione"Saccheggio: NOME_STANZA".
Se vuoi fare qualunque altra cosa, descrivi nel post e ti dirò in privato i tiri da fare, se servono.
Il comando per lanciare dadi èHTML[dice=1d20]Descrizione[/dice]
Puoi fare i tiri direttamente nel tuo post o aprire una descrizione nella sezione apposita QUI
Le stanze sono 5: Soggiorno, Bagno, Seminterrato, Camera Matrimoniale e Camera da Letto
Puoi decidere di setacciare più nel dettaglio e tirare due volte, ma farlo richiederà più tempo.
Per ogni altra cosa, sai dove trovarmi!
Edited by Ty27 - 14/3/2024, 16:31. -
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La risposta dell’entita’ riguardo a come lo spazio si possa strappare mi lascio’ abbastanza perplesso e confuso allo stesso tempo: le materie scientifiche non erano mai state il mio forte e, in questo momento senza la presenza di un corpo fisico, mi sentivo come se il cervello mi stesse prudendo senza riuscire a grattarlo.
Grazie per la spiegazione…
Dissi in tono grato ma abbastanza stanco, tutte queste nuove informazioni stavano cominciando a pesare sulla mia psiche.
L’entita’ poi prosegui’ nello spiegarmi che non avrei mai piu’ potuto rivedere Hikaru se non nei miei ricordi o in un modo pericoloso e dolorosissimo.
No… Va bene cosi’, spero solo che lei possa avere una vita serena senza di me.
Aggiunsi in tono malinconico per poi ritornare allegro come prima, dopotutto non a tutti capita di reincarnarsi!
L’entita’ mi spiego’ che non avrebbe potuto rivelare il suo nome poiche’ mi avrebbe fatto del male anche solo sentirlo ma, prendendomi alla sprovvista, ella mi diede un sostituto per esso: Arpo.
Appena l’entita’ pronuncio’ questo nome un pannello di notifica blu comparve davanti a me.
....Hai udito il Sacro Nome della Dea della Senzienza…
Lessi l’intero messaggio e rimasi stupito da quello che vi era scritto: per tutto questo tempo stavo conversando con una vera dea!
Arpo continuo’ a spiegarmi cosa mi sarebbe successo da lì a poco mentre, a detta sua, la mia coscienza veniva fusa nel mio nuovo corpo e, poco a poco, cominciai a percepire una sensazione simile ad un mal di testa. Dopo alcuni minuti di spiegazione la dea mi auguro’ buona fortuna e, di risposta, provai a sorridere, anche se non ero certo di avere già un corpo, e le dissi.
Signorina Arpo? Grazie per avermi salvato… non lo dimentichero’
Come se una flashbang fosse esplosa davanti a me la luce mi abbaglio’, mi coprii gli occhi con il palmo della mano e ci misi un minuto buono prima di prendere confidenza ed osservare cio’ che mi stava attorno: ero in una stanza abbastanza grande, arredata in modo spartano e, come unica fonte di luce vi era una candela dalla quale bruciava una fiammella blu. Una seconda, e ben piu’ grande, finestra di notifica apparve davanti a me, ci misi qualche minuto per poter leggere con attenzione ciò che essa diceva.
Ok… sembra che la mia classe Cuor di Carta mi permetta di controllare questi piccoli fogli di carta… devo fare qualche test prima di lasciare questa casa…
Chiusi la finestra di notifica ed osservai nuovamente la stanza fino a quando il mio sguardo non si poso’ su un piccolo gatto nero appallottolato vicino alla candela, sembrava stesse dormendo.
Che bellino!
Avendo sempre adorato i gatti mi fiondai ad accarezzarlo.
Sei tu il mio famiglio? Ti chiamero’ Kuro! Piacere di conoscerti! Arpo mi ha detto che mi dovevi mostrare qualcosa…
Dopo aver aspettato la risposta del mio famiglio mi guardai attorno per un attimo.
Ok… allora… Ho chiaramente bisogno di provviste, vediamo cosa riusciamo a trovare prima di fare i miei esperimenti con gli Shikigami… ok?
Cominciai così a radunare sul tavolo tutti gli oggetti utili che sarei riuscito a trovare nel soggiorno, investigando con calma ed osservando in modo meticoloso i miei dintorni, non potevo lasciar nulla al caso.
Edited by Ty27 - 12/3/2024, 08:42. -
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Ti avvicini al piccolo gatto, che si lascia accarezzare senza problemi. Anzi, puoi notare come ti stia facendo le fusa, nonostante ti stia osservando con i suoi occhi verdi su sclera giallastra con un intensità quasi spaventosa. Una volta che pronunci il nome Kuro, un'ulteriore schermata appare tra di voi chiedendo la conferma della scelta.
Una volta confermato o cambiato il nome, una terza schermata appare.
Una volta fatta la tua scelta, il gatto si erge sulle zampe posteriori, puoi notare chiaramente i suoi occhi passare da un verde selva a un rosso sangue, la sua sclera si tinge di nero; le sue guance si gonfiano e inizia a vomitare una sostanza nera che prima che tu possa fare alcunché o anche solo rendertene conto, avvolge tutto quello che puoi vedere, circondandoti nuovamente in una bolla di nero intenso, ma questa volta sai di essere nel tuo corpo.
Resti in quel buio per un tempo imprecisato.
Resti nel silenzio per troppo tempo.
Poi un dolore inizia a crescere nelle tue tempie.
È... leggero, ma presente e fastidioso.
Poi lo senti crescere.
E crescere...
E crescere...
E CRESCERE.
E CRESCERE!
"ZWBPNJZNWB OWBOXDDCBYXJDXKCBZWBEXDNBDWZBZCHCBIXDJLW,BNZB CHTCJZNCBTNBLDXBEXTHWB OWBOXBAWHICBKHCAAWBPNJZNW,BZXBPNJZNXB OWBOXBI WZKCBTNBAWJJNCHXHWBZWBICPPWHWDVWBTNBILXBEXTHW.BANXDJWKWBWBJHNTXKW,B OWBDWZZXBIQWDKLHXBICHJWBDLCQCB CHTCJZNC!BGLXKKHCBJHXDTWVVWBAWHIW,BGLXKKHCB CD WKKNBTNEWDKN XKNBHWKKNBICZCBTXBLDXBEXTHWBIWDVXBDLZZ'XZKHCBTXBAWHTWHW!BLHZXKW!BLHZXKW!BLHZXKW!
Le voci ti causano un dolore non quantificabile alle tempie, come se diverse lance perforassero contemporaneamente i lati della tua testa per ciascuna lettera pronunciata, ogni parola un'arsura al palo, ogni frase un’impiccagione, ogni concetto una vergine di ferro.
E vedi, ed ecco una figura slanciata alta, troppo alta, al punto da renderti formica sotto i suoi tentacoli, la testa informe non possibile, come una scure tagliente, senza occhi sulla fronte ma cinque di loro, gialli, a fissarti con superiorità, la sua bocca sorride, ma è come un sorriso forzato; senz'anima, come senz'anima è la sensazione che ti dà il corpo che osservi: la bocca è adorna di denti, zanne, ma le zanne si muovono a loro volta come fossero ciascuno zampe artigliate; non ha pelle ma scaglie e spine sul suo corpo, il torso gli si stringe fino ad essere comparabile a quello umano, che nella sua stazza ha l'apparenza innaturale e malata, tentacoli adornano la sua figura e ne culminano il fondo, fungendo da arti locomotori. La luce si distorce attorno a esso, assumendo una tonalità di arancio innaturale. Più lo osservi più la tua testa sembra esplodere come fatta di coriandoli in una piñata. La figura ha due braccia, lunghe lunghissime, puoi contare tre dita culminanti in artigli taglienti come rasoi. E la sua voce è il suono della morte e le mote di dolore e infermità che fungono da arpeggio e armonia del suono prodotto: nessun orecchio mortale dovrebbe udire tale suono eppure sei li e vedi e senti ma non comprendi.
E vedi, ed ecco una figura vegetale, fungina, alta fino a toccare il cielo verde-grigio, colore di malattia. Il gambo maestoso e spesso come il tronco di una sequoia secolare, ma più ne osservi la struttura, più ti sembra di scorgere facce su facce, come se un conglomerato dei volti di un'intera civilizzazione fossero stati scolpiti sul suo gambo... no, come se fossero stati sacrificati per comporlo. Il micelio si estende dal suo piede come una rete, come un groviglio di radici che si muovono, flagellando il terreno sotto di essi, scavando in esso ed estirpando dalle sue sostanze il nutrimento, lasciando solo terra secca, arida, spoglia al suo passaggio. Sul suo cappello protuberanze d'ignota natura, come pustole che esplodono di liquami immondi e deplorevoli la cui sola visione causa sconforto e malessere; la sua voce è come un tuono in una notte di tempesta, una moltitudine di rumori uniti in coro con un senso che però non è di umana comprensione. Ma lui non parlo, no: lui ride. Ride e sghignazza, loro ridono e sghignazzano del loro proliferare indisturbati in un mondo senza modi per contrastare la sua affluenza e presenza e più cammina più il micelio affonda, e più esso sprofonda più il terreno inaridisce, privato di vita.
E vedi, ed ecco una figura umanoide, il cui primo sguardo quieta il pensiero, a seguito degli orrori visti; ma più il tuo occhio si poggia su di essa, più il disgusto inizia a farsi manifesto. La figura è femminile in apparenza, il cui corpo sembra coperto di una sostanza scura, ma osservandola meglio realizzi che non si tratta di una donna, ma di un conglomerato di vermi il cui colorito mima quello di una donna dalla carnagione malsana, un vibrante e movimentato sciame d'insetti che brulica su corpo della donna che ti osserva con severità: realizzi in fretta che quello che resta di quella che doveva essere una vera donna, non è che un'ombra, un'immagine; il suo interno è vuoto, non ha braccia, solo altri vermi che le cadono dalle estremità e la sua chioma non sono capelli, ma una corona di spine e i colori sembrano morire attorno a lei, come fossero le anime di chi aveva il suo posto prima di lei: lentamente consumata dall'interno, da vermi che s'intromettono in ogni anfratto, in ogni apertura del suo corpo, naturale o meno. Ha sofferto, ha sofferto per ogni secondo della sua vita residua, finché la sua mente non ha ceduto e non le importava più, né di star venendo mangiata, né del dolore provato, né di chi la stava osservando, pregando che il sacrificio fosse sufficiente per gli scopi che l'hanno richiesto. La sua voce è silente, ma tagliente.
"PNJZNCBTWZBQWHTW, tu che percorri oscuri sentieri di non tua comprensione; PNJZNCBTWZBQWHTW, ascolta la mia voce e temi! Il mio nome è Ḁ̷͈̭͙̍͌͂͑̎͝͠L̶̡̯̊̆̐̕V̷̰͑̂̄̔̾͊A̶̭̩̠͍̾͒̀̍̈́̊͑K̷̢̧͓͍̹̪͎̎̂̏, il Felice Mietitore come la tua specie mi chiama. Osserva la mia figura e piangi sangue, PNJZNCBTWZBQWHTW; qual malaugurio ha imposto su di te il QWHTW, permettendoti di scrutare visione che la tua mente non può comprendere, da un certo punto di vista di compatisco! Ma non è per questo che sei qui, PNJZNCBTWZBQWHTW; ti offro di servire ai miei propositi, in cambio del potere di sottomettere e uccidere chi ti è inferiore!"
"PNJZNCBTWZBQWHTW, tu che vaghi nell'incertezza di un nuovo mondo, ascolta la nostra voce e perdi il senno! Il nostro nome è N̸̖̦͖̄̊͝Ä̴͔͍̦́̒̈́͘R̷̡̦͙̫̘̚Į̶̪̩͔͒͛͋N̵̠̖͇̯̥̐̽́̒̈O̶̘̼͇̤̥͑̔̆̀́͘G̵̤̾̈́̃Ã̶̧̱̞͇͍̈́͗̃̄̔̑Ṁ̷̰̠̲̼̮̓͂͝Â̴͚̞̺͆L̶̨͚̭̩̻͍͇͒̐̋̑͠, la Moltitudine Affamata come la tua specie ci chiama. Offriti a noi, ai nostri servigi o divieni nostro nutrimento, PNJZNCBTWZBQWHTW; il QWHTW può averti condannato a comprendere il nostro aspetto, qual gaudio e divertimento ciò comporta per noi! PNJZNCBTWZBQWHTW; ti offriamo l'opportunità di essere nostro sottoposto, in cambio del potere di erodere, distrugere e nutrirti di ciò che ti aggrada!"
"PNJZNCBTWZBQWHTW, osserva il mio aspetto e sii attratto da ciò che la tua mente aborra! Il nostro nome è B̸̨̝͙͙͈̾̽̾̈́͘͜A̶̠͉̬͙͑̾̄͗S̵͇͔͙̘͙͒͑͒̐̂ͅĤ̶̪̜̐͑́̅͛I̵̡̛͈̞͙̗L̷͓̖͓̠̜̈̾Į̶͉͊̃̐͛͗E̶͙̣̎̑̽̈́̚, lo Sciame Infausto come la tua specie mi chiama. PNJZNCBTWZBQWHTW, ti offriamo l'opportunità di essere nostro recipiente, in cambio del potere di penetrare, possedere e consumare ciò in cui il tuo occhio prova diletto!"Dopo aver fatto la tua scelta, il dolore inizia lentamente a svanire, mentre l'oscurità in cui ti trovavi inizia a recedere riaccendendo i colori e la visione della casupola in cui ti trovavi, ma non appena riprendi possesso del tuo corpo e del mondo in cui sei, ti senti svenire e vomiti per terra senza controllo. Una schermata ti avvisa di ciò che sta succedendo.
Dopo esserti leggermente ripreso dal malessere, sopportato il dolore appena intensificatosi su tutto il tuo corpo e aver avuto il primo dei dieci attacchi di Risata Incontenibile (1 Danno), fai del tuo meglio per cercare oggetti che ti possano essere utili all'interno del soggiorno.
La prima cosa che trovi è del cibo: carne e frutta secca, formaggi e verdure, che però mangi istantaneamente, preso dalla Fame Incontrollabile, non lasciando neanche una briciola per il viaggio che ti aspetta. Una volta nutrito, ma non saziato del tutto, continui la tua ricerca e trovi un po' di oggetti utili: tanto per cominciare, uno zaino, una torcia elettrica e una scopa che puoi adoperare come un bastone improvvisato, come una notifica ti fa notare.
Non contento del risultato iniziale, provi a cercare più a fondo, e mentre lo fai vieni colta da un secondo attacco di Risata Incontenibile (1 Danno). In tutto questo, Kuro vigila su di te, leggandoti la guancia quando ti accasci a terra per il dolore e le risate. Una volta ripreso possesso del tuo corpo, concludi la ricerca, trovando due quaderni vuoti e un libro scritto in una ligua che non ti è familiare ma che comprendi istintivamente come fosse la tua lingua nativa, trattasi di un libro di ricette; oltre a ciò trovi il pupazzo di una foca bianca che ti osserva con occhioni neri. Il pupazzo è macchiato di un liquido rosso scuro che puzza di ferro e nella stessa scatola in cui l'hai trovato c'erano un paio di orecchie di coniglio, apparentemente impagliate. Oltre a ciò trovi anche un guanto di un materiale simil plastica, sintetico, ma dalla consistenza liscia come il velluto all'interno: è quasi fastidioso indossarlo; puoi notare un rombo equilatero marcato da un contorno rosso che ricopre la maggior parte del palmo del guanto. Il rombo è speculare anche sul dorso, ma mentre quello sul palmo è della stessa consistenza del resto del guanto, quello sul dorso sembra più duro. Agitando il guanto puoi notare segnato un orologio digitale proprio sull'articolazione del polso: non c'è uno schermo, è direttamente il guanto a fungere anche da orologio; le cifre verdi indicano l'orario esatto: 14:19. Puoi notare anche un altimetro e un barometro sulla stessa striscia di tessuto che circonda il tuo polso. L'altimetro segna +24m, il barometro segna 1 Satm. Cifre che non ti significano nulla, senza contesto. A tua insaputa, il guanto funge anche da contatore geiger, ma non hai modo di provarlo. Infine trovi anche un coltello nella stessa scatola; ma sembra più un coltello che puoi trovare al banco carne di un supermercato, che un'arma da combattimento e la notifica ti dà conferma dello scopo originale dell'oggetto.
Sia guanto che coltello, inoltre, sono macchiati dello stesso liquido rosso scuro, seppur in quantità minore rispetto al peluche; puoi notare, inoltre che anche la base delle orecchie è macchiata in modo simile. Inutile dire che la scatola ne sia allo stesso modo intrisa.
Edited by Ty27 - 15/3/2024, 22:58. -
.Parlato Nik - Pensato Nik - Urlato Nik - Sussurrato Nik - Parlato Altri -
NOTIFICA DI SISTEMAOsservai attentamente il gatto: i suoi magnifici occhi verdi erano accentuati da una sclera gialla, quasi dorata e, dietro ad essi, si celava un intelligenza da non sottovalutare. Appena decisi il nome del mio nuovo compagno di avventure una nuova schermata di conferma apparve davanti a me: con un semplice tocco confermai che il nome mio famiglio da quel momento in poi sarebbe stato Kuro.
Una seconda notifica apparve subito dopo.
“Sesto senso o Rito Sacrificale?...”
Pensai tra me e me.
“Sesto senso sembra un’abilita’ molto utile da avere… a parer mio pero’ Rito Sacrificale sembra qualcosa che puo’ avere degli utilizzi migliori in futuro…”
Confermai la scelta della skill Rito Sacrificale.
“Ottimo! Questo dovrebbe essere tutto…”
Non appena la mia conferma venne registrata Kuro si levo’ sulle zampe posteriori e, dopo una mutazione dei suoi occhi, comincio’ a vomitare un enorme quantita’ di una sostanza nera simile ad inchiostro.
Prima che potessi reagire, o aiutare il mio nuovo amico, mi ritrovai avvolto nuovamente dall’oscurita’: questa volta era una sensazione molto piu’ opprimente ed angosciante, non avevo mai provato nulla di simile in vita mia.
Ero nuovamente sospeso nel vuoto e mi sentivo allo stesso tempo sia leggero sia pesante, pian piano sentii un dolore premere sulle mie tempie, nel principio era un semplice fastidio ma nel giro di qualche istante muto’ in un dolore lancinante e travolgente.
Un urlo di dolore si fece largo dalla mia gola alla mia bocca per poi fuoriuscire nell’oscurita’ senza fine che mi circondava e, quasi immediatamente, il dolore fu soppiantato da estremo senso di paura, la stessa paura che si annida nelle parti recondite del cervello: quella paura che ti dice che esistono cose nel buio… e quelle cose ora si erano palesate davanti ai miei occhi.
Li davanti a me tre figure delineate ma allo stesso tempo impercettibili, ben visibili ma quasi impossibili da delineare: come se fossero presenti tra sogno e realta’. Tre divinita’ si presentarono davanti ai miei occhi e mi donarono il loro nome:
Alvak, Felice Mietitore
Narinogamal, la Moltitudine Affamata
Bashilie, lo Sciame Infausto
Subito dopo la loro presentazione una nuova notifica si presento’ davanti a me, colto dal dolore, dal puro terrore e dall’angoscia che mi attanagliava il cuore, accettai il patto con Bashilie, confermando la mia decisione.
Cosi’ velocemente come era sopraggiunto svani’ in velocita’: sia il dolore sia la paura svanirono e ritornai nella stanza dove mi ero svegliato non molto tempo fa. Mi accertai che Kuro stesse bene e che fosse in salute per poi cominciare a ridere in modo incontrollato e, girando il viso e vomitai sul pavimento, lo stress che la mia mente ed il mio corpo erano stati sottoposti mi avevano lasciato frastornato e debilitato: mi sentivo stanco, affamanto e la testa mi pulsava ritmicamente, come se qualcuno mi avesse colpito con una mazza dietro la nuca.
Dopo qualche minuto mi rimisi in piedi a fatica e cominciai a perlustrare la stanza dove ero situato in quel momento: scrutai ogni superficie, angolo e anfratto per trovare un po 'di oggetti ed un buon quantitativo di cibo.
Non appena radunai tutto mi ritrovai a ridere in modo incontrollato, questa volta finii a terra in preda alle convulsioni di dolore e risate mentre Kuro comincio’ a leccare la mia guancia in modo affettuoso.
Dopo qualche minuto mi ripresi e mi alzai, prendendo Kuro tra le braccia e posandolo sul tavolo.
Appena radunai tutto il cibo davanti a me comincio’ a profumare come se fosse la cosa piu’ buona di quel nuovo mondo e, allo stesso tempo, come se non avessi mangiato nulla per un intero anno. Divorai senza troppi convenevoli quel poco che avevo trovato e ritornai a guardare la moltitudine di oggetti a mia disposizione, rimanendo comunque con lo stomaco che brontolava dalla fame.
“D… dunque”
Dissi a Kuro mentre ruttai leggermente.
“Abbiamo a disposizione: un bastone di una scopa, uno zaino, una torcia, due quaderni, quello che sembra un progetto d’arte molto macabra…”
Dissi riferendomi alla foca ed alle orecchie di coniglio impagliate.
“...Un coltello, un libro di cucina ed uno strano guanto con diverse funzioni”
Provai ad indossare il guanto e lo trovai molto fastidioso cosi’ lo rimossi quasi subito.
“Bene io direi di rimettere il coltello, le orecchie e la foca nella scatola… la portero’ con me giusto in caso…”
Chiusi per bene la scatola e la misi dentro lo zaino in modo che non prendesse troppo spazio.
“Ok Kuro… direi che dobbiamo esplorare la casa in modo approfondito e trovare altro cibo… sto morendo dalla fame”
Con questo conservai tutti gli altri oggetti nello zaino e lo misi in spalla per poi prendere Kuro e tenerlo tra le mie braccia con cura.
”Andiamo!”SPOILER (clicca per visualizzare)OTTENUTI:
BUILD: Nome Lv [Avanzamento%]
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ARMA Rank X: x? (Status)
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OGGETTI: x?Mana Vita Energia 1 / 10 18 / 20 1 / 10 Forza Tempra Destrezza Riflessi 10 | +1 10 | +1 15 | +1 15 | +1 Velocità Intelligenza Volontà Fortuna 10 | +1 15 13 15 Famiglio Occulto (Kuro) 
Mana Vita 5 / 5 10 / 10 Forza Tempra Destrezza Riflessi 6 6 4 5 Velocità Intelligenza Volontà Fortuna 5 3 1 1
Edited by Ty27 - 25/3/2024, 10:36. -
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Fai la tua scelta e ti sembra percepire che l'entità da te scelta fosse divertita da ciò, mentre le altre due apparvero piuttosto infastidite dalla scelta; ma tutto ciò non dura che il tempo di un battito di ciglia e ti ritrovi nuovamente nella casupola. Fai le tue ricerche e la raccolta oggetti, ma prima di tutto questo, una notifica ti avvisa degli effetti della tua scelta.
Quando fai per prendere Kuro, vedi che ti salta addosso, scalando il tuo corpo con una certa agilità, per poi sdraiarsi sulla tua testa, come una specie di cappello di pelliccia ancora viva. In quel momento lo senti sbadigliare, per poi scuotere il corpo come fosse un riflesso dello sbadiglio. Preso dalla fame e, forse, dalla curiosità, inizi a vagare per la casa di legno e pietra. Apri una porta e ti ritrovi in quello che sembra essere un bagno: vedi una latrina, una doccia e una vasca da bagno. La stanza è quadrata ma piuttosto ampia; lo specchio è rotto e puoi notare i frammenti di vetro a terra. Quel che attira la tua attenzione è il fatto che lo specchio al muro e il vetro per terra hanno una colorazione piuttosto anomala: rosso.
La forma della rottura della superficie riflettente, il sangue ormai secco sui vetri a terra e quello residuo sulla zona della rottura ti dipingono un quadro macabro della scena. Tutto quello che può sembrare utilizzabile è distrutto: uscendo dalla porta noti persino che la stessa porta di legno è sul punto di collassare a seguito di danni strutturali; infatti si sfascia poco dopo. Ti avvicini ad un'altra porta: questa conduce a delle scale che vanno in basso; la stanza è buia, molto buia; è quasi impossibile vedere chiaramente al suo interno, ed è in quel buio che noti come gli occhi di Kuro emettano un leggero bagliore giallastro, nulla di abbagliante o sufficiente a illuminarti il sentiero, ma si fa notare e ti permette inoltre di raggiungere un interruttore con cui puoi accendere la luce e riacquistare il senso della vista. Setacci il seminterrato con le murature in pietra e nulla ti salta all'occhio, eccetto due capsule, tiepide al tocco e con una base liscia, non è chiaro il loro funzionamento, ma una notifica appare.
Oltre alle due batterie, non ti sembra di trovare altro lì, quindi ti dirigi in un'altra stanza. Per farlo apri una doppia porta, oltre la quale fai una macabra scoperta. Vedi una donna ricoperta di sangue, appesa al soffitto tramite una corda, che le stringe il collo. La sua testa è chiaramente stata fracassata, a furia di colpi di varia natura, sul capo puoi notare delle chiazze di sangue raffermo in due punti, dal quale spuntano dei mozzi di carne pelosa: orecchie, molto probabilmente quelle che hai trovato nella scatola. Il cadavere è vestito in modo seducente, troppo: il vestiario sembra fatto apposta per mettere in risalto le curve del suo corpo e accentuare il suo sex appeal; ma non sembra in alcun modo un vestiario semplice da portare o comodo: è di facile da svestire e da indossare, ma non comodo da portare per tutta la giornata. Il suo corpo è martoriato in vari punti: le cosce hanno incisioni profonde dal quale sembra siano sgorgati fiotti di sangue, i polsi trattati allo stesso modo; la donna è stata appesa per lasciarla dissanguare, o viceversa, le hanno reciso le arterie per poi appenderla in un malato eccesso. Kuro, vedendola, scende dalla tua testa per zampettare verso il corpo, iniziando a graffiare le sue gambe, come a voler indicare qualcosa; e quel qualcosa cade rapidamente, spinto dal movimento generato dal gatto, dai vestiti del cadavere: è un foglio di carta plastificata con sopra una scritta "Chiedi di Bijoux al Jewel Parade" Lo stile della scritta e le decorazioni della carta ti fanno capire essere un biglietto da visita: probabilmente quella che hai davanti è proprio Bijoux. Oltre al cadavere non ti sembra di trovare altro.
Ti dirigi dunque all'ultima stanza, che si rivela essere un'ulteriore stanza da letto, ma dalle decorazioni, la dimensione del letto e dai giocattoli spersi in giro, ti sembra chiaro essere la stanza di un bambino. La stanza è pulita e rassettata, a differenza del resto della casupola al punto da rendere l'atmosfera al suo interno... inquietante. Non trovi molto nella stanza, ad eccezione di un libro, che per puro caso ti cade su un piede. Non ti sembra di riuscire a a leggere il nome del libro ma è bello spesso e la copertina è apparentemente in pelle.. -
.Parlato Nik - Pensato Nik - Urlato Nik - Sussurrato Nik - Parlato Altri -
NOTIFICA DI SISTEMAAppena la mia scelta fu eseguita una nuova finestra di notifica apparve davanti a me rivelandomi che Kuro aveva appreso due nuove abilita’.
“Beh proveremo queste due in futuro… Spero solo di aver fatto la scelta giusta e di non averti messo in pericolo”
Dissi con tono speranzoso mentre Kuro si arrampicò sulla mia testa e ci si sdraiò sopra, la sensazione del suo soffice pelo era piacevole e non dispiaceva che avesse scelto quel tipo di accomodamento per il viaggio.
Cominciai ad esplorare la casa, spinto dalla curiosita’ mi trovai a guardare dentro quello che sembrava un bagno piuttosto malconcio: vetro spaccato, porta cadente e sporco in generale.
La cosa che mi colpi’ fu’ che sia il vetro a terra sia il rimanente vetro al muro erano di colore rosso.
“Sangue?”
Mi chiesi mentre richiusi la porta, facendola crollare, per poi continuare la mia esplorazione.
Cominciai a scendere una scalinata che portava al seminterrato estremamente buio e, dopo un breve attacco di panico causato dai recenti ricordi degli orrori che mi erano apparsi di fronte, mi resi conto che gli occhi di Kuro emanavano un tenue bagliore, sufficiente a guidarmi nell’oscurita’ e raggiungere l’interruttore.
Dopo aver acceso la luce cominciai a perlustrare la stanza, dopo alcuni minuti trovai solamente due piccole capsule piuttosto tiepide.
“Cosa pensi che siano Kuro?”
Chiesi al famiglio come se potesse rispondermi e, di risposta, la solita finestra di notifica apparve dicendo che entrambi gli oggetti che avevo trovato erano batterie per armi a laser.
“Meglio tenerle queste, magari potremmo rivenderle e farci qualche soldo…”
Le riposi nella mia sacca e continuai la mia perlustrazione, dopo aver attraversato una doppia porta mi trovai davanti al corpo di una donna impiccata al soffitto.
Appena vidi lo stato del corpo mi girai di scatto dalla parte opposta e vomitai quasi istantaneamente: la vista del corpo estremamente mutilato, il puzzo improvviso del cadavere e la mia mente ancora scossa dagli eventi recenti mi face perdere la mia compostezza.
“Scusami Kuro…”
Dissi non appena mi rimisi in piedi: nell’atto di espellere il contenuto del mio stomaco avevo accidentalmente fatto perdere l’equilibrio al mio famiglio, il quale mi stava guardando quasi con modo affettuoso in quel momento.
Mi avvicinai al corpo osservandone le varie ferite.
“Sembra che le abbiano reciso le orecchie… chiunque l’abbia uccisa lo ha fatto in modo lento e molto doloroso a giudicare dai tagli sulle cosce…”
Kuro si avvicino’ al corpo e lo sfioro’ delicatamente con la zampetta, un biglietto da visita cadde da esso, lo presi con due dita e lo guardai per qualche istante.
“Molto probabilmente questa donna lavorava in questo stabile… Fammi tenere questo biglietto, voglio scoprire di più su di te… E punire chiunque abbia ti abbia fatto tutto questo… nessuno merita una morte simile…”
Dissi con sguardo dispiaciuto verso il corpo della donna per poi rimanere a pensare qualche istante.
‘Dovrei darle una degna sepoltura ma non so come funziona il sistema giudiziario in questo mondo, se le autorità' hanno un modo di scoprire chi e’ stato a farle del male e’ meglio lasciare il corpo cosi’ com’e’. Quando tutto sara’ finito le offriro’ un degno funerale.’
“Perdonami…”
Aggiunsi ad alta voce per poi ri-indossare Kuro come cappello e dirigermi verso l’ultima stanza ancora inesplorata e, forse, la piu’ inquietante di tutte: era una camera da letto allestita per un bambino a giudicare dalla dimensione del letto e dai giocattoli sparpagliati e, a differenza dell’intera casa, questa stanza era completamente pulita.
“Ok questo e’ abbastanza lugubre…”
Mi girai e colpii per sbaglio una mensola facendo cadere un libro sul mio piede sinistro, lo guardai per un istante e lo raccolsi notando che la copertina era un pelle per poi aprirlo.SPOILER (clicca per visualizzare)OTTENUTI:
BUILD: Nome Lv [Avanzamento%]
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OGGETTI: x?Mana Vita Energia 1 / 10 18 / 20 1 / 10 Forza Tempra Destrezza Riflessi 10 | +1 10 | +1 15 | +1 15 | +1 Velocità Intelligenza Volontà Fortuna 10 | +1 15 13 15 Famiglio Occulto (Kuro) Mana Vita 5 / 5 10 / 10 Forza Tempra Destrezza Riflessi 6 6 4 5 Velocità Intelligenza Volontà Fortuna 5 3 1 1
Edited by Ty27 - 28/4/2024, 16:48. -
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Dopo aver raccolto quel che ti sembrava utile raccogliere, ti ritrovi ad entrare in quella ce sembra essere la stanza da letto matrimoniale, nel quale hai trovato il corpo martoriato di Bijoux. Dopo aver vomitato ed aver recuperato il controllo del tuo corpo, ispezioni il corpo della escort e recuperi il suo biglietto da visita che, una volta finito di leggere, ti fa comparire una schermata, l'ennesima, che ti offre una proposta forse allettante.
Indipendentemente da se accetti o meno, non ti sembra che ci sia altro di utile nella stanza e, una volta uscito dalla stanza - senza nemmeno degnarti di chiudere la porta davanti al cadavere - ti dirigi all'ultima da esplorare, che scopri essere la stanza di un bambino, in tutto e per tutto: il letto ordinato di piccola statura, una scrivania con dei libri, un armadio adiacente al muro, mensoline con dei libri e giocattoli, il tutto tinto di un azzurrino, nonostante la parte superiore delle pareti e il pavimento in legno. L'unico oggetto che attrae la tua attenzione è un libro in pelle che cade sul tuo piede da una mensolina. Provi ad aprirlo ma, nonostante quanta forza impieghi, non si smuove e quando smetti di provare una notifica appare.
Una volta deciso cosa fare con la quest, Kuro immediatamente reagisce a qualcosa. È-- spaventato no, terrorizzato. Da qualcosa, in direzione dell'entrata. Se ti fermi ad ascoltare, puoi sentire dei passi pesanti avvicinarsi da fuori la casupola. In quel momento realizzi tre cose: la casa non è abbandonata, tutte le porte sono aperte... e tu hai lasciato una pozza di vomito col cadavere. Hai poco tempo, prima che il proprietario entri. Cosa avresti fatto?SPOILER (clicca per visualizzare)Hai un turno di tempo (10 secondi di narrazione) per fare qualcosa.
Tutte le possibilità sono aperte.
Se hai domande sai dove trovarmi.
Buona fortuna!
xD.
L'intrusione degli Eroi - NiklausArgo |
